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martedì 7 giugno 2011

Prova costume... che fatica!

Causa la Pasqua alta, durante la quale ho fatto ripetuti sgarri alla mia dieta da colesterolosa, causa la mia bassa propensione al sacrificio fisico e la mia rinomata ribellione ai regimi alimentari, ma soprattutto causa un lavoro che a differenza del precedente non mi  sottrae più tre chili al mese (e non facevo il pilota di F1)… la tanto temuta prova costume, per quest’estate 2011, è più temuta del solito!
Abitando in un paese in riva al lago, già dal mese di aprile, è richiesto confrontarsi con il due pezzi per andare a beneficiare dei primi raggi solari. Io e la mia amica Vittoria abbiamo però un metodo molto meno traumatico che prevede il lento e progressivo disfacimento dei pezzi di stoffa, evitando di esporre una mozzarella di bufala in tutto il suo splendore, reduce da un faticoso inverno ricco di merende ipercaloriche e sere passate a poltrire sul divano.

Si inizia ad aprile con una disinvolta passeggiata di perlustrazione con jeans e scarpe da ginnastica per vedere chi sono i coraggiosi che già hanno dato il via alla stagione “solare”, ma soprattutto per vedere il livello della concorrenza di pancette. Concorrenza che, almeno a me, straccia al primo giro vita. La colpa è delle nuove generazioni composte da ragazze tutte carinissime, alte, magre e incredibilmente prosperose. Ma io dico, che hanno mangiato, gli omogeneizzati alla mucca pazza? Penso proprio di sì.
Poi viene maggio ed ecco che si sfodera il leggins (a mio avviso uno dei più giustificati ritorni di fiamma della moda) con canotta e maglia legata in vita. Piano piano la canotta se ne va dando spazio al sopra del costume, poi arriva il pantaloncino corto e infine, a giugno inoltrato, ecco il bikini.
Per recuperare tutto il tempo perso, ho deciso di intraprendere una settimana – di prova -  dietetica che prevede una camminata di 45 minuti da effettuare tutti i giorni e attenzioni particolari sull’alimentazione. Via libera a insalate (come dice Loris sono bravissima a “cucinarle”) e frutta, mentre dovrò regolarmi con i dolci, dei quali sono super golosa.
Pertanto voglio riportarvi qui sotto la “ricetta” (parola esagerata per il minimo sforzo richiesto…) della squisita insalata greca, della quale mi sono cibata 15 giorni consecutivi in Grecia, insieme a prelibata moussaka e onnipresente pita gyro.
Insalata Greca:
-          pomodori maturi;
-          cetrioli;
-          cipolla dolce rossa;
-          peperoni verdi qualità “friggitelli”;
-          olive nere;
-          feta;
-          salsa tzatziki fatta con yogurt greco, aglio e erbette.
 Speriamo di rispettare i patti almeno per questa settimana. Mio fratello Roberto mi ripete sempre che sono la persona più incostante del mondo… stiamo a vedere!

Viola

6 commenti:

  1. nooo i cetrioli nooooo!!!! :)

    Martolda

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  2. Amica,se tu sei incostante io sono il paradigma degli alti e bassi...palestra ogni giorno in pausa pranzo seguita da barretta di cioccolato Snickers! ;P
    Bentornata! :)
    Gius

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  3. Bello stile, fluido e frizzante, as usual... :)

    L.F.

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  4. La parola più interessante di tutto il post per me è stata "Moussaka"... Credo che la mia prova costume sia fallita prima di iniziare.. uff
    Comunque io sostengo che quegli omogeneizzati li hanno somministrati solo alle bambine umbre, quindi il "disagio da trippa" è una patologia che ti prende quando abbandoni lo splendido SUD... Perchè in Campania (sarà che siamo cresciute tutte ingozzandoci di pizza, parmiggiana e sfogliatelle) la percentuale di ragazze-grissino è decisamente più bassa, quindi diciamo che il rotolino tra i due pezzi del bikini passa più facilmente inosservato!

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  5. mio fratello... ha sempre ragione!
    il mio regime è durato solo 2 giorni, non ho saputo dire di no a gelati e compagnia bella!

    viola

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