Le donne lo sanno
Posso vantarmi di essere stata tra le fortunate persone che hanno fatto il ponte, lo scorso weekend; godendo di 4 giorni di libertà ho fatto quindi una gita fuori porta, per visitare una mostra mercato dei prodotti del bosco.
Ho usufruito dei bagni pubblici di un bar, e mi è tornata in mente questo scritto, condiviso da mia sorella su Facebook e trovato chissà dove in rete.
Mi scuso se non cito l'autrice, a me sconosciuta. Ma dovunque tu sia, autrice, sentiti portavoce di un intero genere umano.
"Il
grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina tua
mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il
perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: ‘MAI, MAI appoggiarsi
sul gabinetto’ e poi ti mostrava ‘la posizione’ che consiste nel
bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo
venga a contatto con la tavolozza. ‘La posizione’ è una delle prime
lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria, deve
accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, ‘la
posizione’ è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica
che sta per esplodere. Quando ‘devi andare’ in un bagno pubblico, ti
ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad
Pitt. Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle
altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È
la posizione ufficiale di ‘me la sto facendo addosso’. Finalmente tocca a
te, ma arriva sempre la mamma con ‘la bambina piccola che non può più
trattenersi’ e ne approfittano per passare avanti tutte e due! A quel
punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti
occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che
esce. Entri e ti accorgi che non c’è la chiave (non c’è mai); non
importa… Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c’è (non c’è
mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben
definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è
pesantissima, piena com’è di cose che ci hai messo dentro, la maggior
parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai. Tornando
alla porta… dato che non c’è la chiave, devi tenerla con una mano,
mentre con l’altra ti abbassi i pantaloni e assumi ‘la posizione’…
AAhhhhhh… finalmente… A questo punto cominciano a tremarti le gambe…
perché sei sospesa in aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni
abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza
contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti
sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con
la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di
tua madre ti risuona in testa ‘non sederti mai su un gabinetto
pubblico!’, così rimani nella ‘posizione’, ma per un errore di calcolo
un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!! Sei fortunata se non ti
bagni le scarpe. Mantenere ‘la posizione’ richiede grande
concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il
rotolo di carta igienica maaa, cavolo…! non ce n’è…! (mai). Allora
preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa
ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta,
ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la porta,
qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti
tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO!!
Allora urli ‘O-CCU-PA-TOOO!!!’, continuando a spingere la porta con la
mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che
aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza
paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci
rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un
paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti
accontenti di uno, non si sa mai. In questo preciso momento si spegne la
luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto
difficile trovare l’interruttore! Riaccendi la luce con la mano del
kleenex, perché l’altra sostiene i pantaloni, conti i secondi che ti
restano per uscire di lì, sudando perché hai su il cappotto che non
avevi dove appendere e perché in questi posti fa sempre un caldo
terribile. Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il
dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo
schizzo sulle calze… il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima
se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza
di un bagno pubblico, perché davvero ‘non sai quante malattie potresti
prenderti qui’. Ma la debacle non è finita… sei esausta, quando ti metti
in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto
tiri lo sciacquone! Se non funziona preferiresti non uscire più da quel
bagno, che vergogna! Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua
e non puoi appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci
come funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto
finché riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di
Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l’asciugamani è
così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non
vuoi sprecare un altro kleenex per questo! Esci passando accanto a
tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in
quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente, cosciente del fatto
che hai passato un’eternità là dentro. Sei fortunata se non esci con un
pezzo di carta igienica attaccato alla scarpa o peggio ancora con la
cerniera abbassata! A me è capitato una volta, e non sono l’unica a
quanto ne so! Esci e vedi il tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da
un pezzo e gli è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace
mentre ti aspettava. ‘Perché ci hai messo tanto?’ ti chiede irritato.
‘C’era molta coda’ ti limiti a rispondere. E questo è il motivo per cui
noi donne andiamo in bagno in gruppo, per solidarietà, perché una ti
tiene la borsa e il cappotto, l’altra ti tiene la porta e l’altra ti
passa il kleenex da sotto la porta; così è molto più semplice e veloce
perché tu devi concentrarti solo nel mantenere ‘la posizione’. E la
dignità. Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato
un bagno pubblico e a voi uomini, perché capiate come mai ci stiamo
tanto.
Buon lunedì
Giusy
Giusy...sono dovuta correre in bagno mentre la leggevo! Per quanto ho riso me la stavo facendo sotto...e per fortuna che in casa non occorre mantenere 'la posizione'!
RispondiEliminaGRANDE!!!
Non so chi sia l'autrice, ma avresti potuto tranquillamente averla scritta tu!
Simo
Grazie Simo! Diciamo che questo è proprio un passpartout!!!
EliminaUn bacione
Giù che ridere, è tutto fin troppo vero!
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