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mercoledì 25 gennaio 2012

Preparativi per una valigia un pò particolare…

L’ultima volta che avevo scritto di una valigia si trattava di quella che stavo preparando con certosina cura per affrontare un viaggio di lavoro a Barcellona. Oggi, a distanza di nove mesi precisi, sono intenta a parlarvi di quella che campeggia da quasi un mese all’interno del bagagliaio della mia Ypsilon dall’animo glamour, rassegnata a trasformarsi, con l’imminente arrivo della nostra Penelope, in un fiorino di fortuna.
La valigia in questione è la “valigia” per eccellenza. Solo le mamme o tutte le ragazze che sono in procinto di diventarlo conoscono l’importanza acquisita da questo oggetto nel planning della dolce attesa. Le più impazienti, meglio conosciute come le mamme ansiolitiche, iniziano i preparativi al sesto mese di gravidanza e sono in assoluto le più ferrate in tema prezzi, modelli delle famigerate mutande a rete (descritte così potrebbero sembrare un capo sexy, ma vi assicuro che siete assolutamente fuori strada…), assorbenti simil bistecca di brontosauro e naturalmente in merito al contenuto della immancabili “bustine” numerate contenenti il corredino del bebè.


Naturalmente, ci sono anche le mamme un po’ più “svampite” che l’ansia la fanno venire a chi le sta intorno perché si avvicinano vertiginosamente alla data presunta del parto e non hanno ancora trovato modo di acquistare lo stretto necessario rischiando così di buttare dentro la valigia tutto quello che le passa sotto mano.
Per una volta nella vita, e con estremo orgoglio, posso dichiarare di trovarmi nel mezzo e di aver preparato la mia valigia nei giusti tempi chiudendola definitivamente (e quindi abbandonarla nel bagagliaio) a 20 giorni da quella che doveva essere la data del lieto evento e che, invece, è stata già abbondantemente sorprassata…
L’operazione più impegnativa, e che guarda caso ho lasciato fare a mamma Fiorella, è stata il lavaggio dei completini della piccola composti da calzette, cuffie, tutine intere o spezzate, body e camiciola della fortuna. La mia paura era quella di rovinarli, mischiare i colori o di cuocere la ciniglia in fase di stiraggio. Così per non correre rischi mi sono affidata al genio del lava-asciuga che non ha deluso le mie aspettative. Le mie no, ma quelle delle operatrici del corso pre-parto forse sì, visto che si erano raccomandate di non usare ammorbidenti e invece… Fiorella ha dichiarato che dalla sua lavatrice non esce capo non “ammorbidito” dal candido orsacchiotto…
Speriamo bene!!!
Viola

1 commento:

  1. Uff..per un momento ci abbiamo sperato che sarebbe stato stanotte...Penelope, esci fuori daiiii...che quì abbiamo freddo ad aspettarti! =)

    (zia) Giusy

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