Nonostante il mio sagittario mi descriva come un segno di
fuoco (e per alcune cose mi rispecchia: tipo facilità nell’arrabbiarmi,
prendere le cose di petto, mettere passione anche nell’allacciatura di una
scarpa, essere un fiume in piena…) ho sempre pensato che sia l’acqua il mio
segno distintivo, il mio habitat ideale…
Infatti è mentre nuoto, faccio la doccia o semplicemente
lavo i piatti (no, non ho la lavastoviglie) che elaboro il maggior numero di
pensieri o vengo raggiunta da massime ispirazioni.
E proprio ieri sera, mentre alle 23.40 lavavo le tazze della
mattina precedente, mi sono fermata a pensare alla mia super amica e collega di
blog Giusy che non aveva di meglio da fare che… sposarsi!
Come quasi tutte le sere, come due vere amanti, ci sentiamo
durante il tragitto che dal lavoro mi porta a casa. Almeno un quarto d’ora,
tutti i giorni. (qui sotto la foto che ho mi appare quando mi chiama... lei la odia, ed ha ragione!)
Una parentesi rigenerante che a me riempie di gioia e a lei la
aiuta a convogliare le sue lamentele e i mille impegni (a sentire lei nessuno
ha un’agenda più piena della sua), le preoccupazioni legate ai preparativi, gli
“emboli” che rischiano di partirle… le prove del coro, le chiacchiere col
prete, le bomboniere made in Sardegna, la guerra con i centimetri del vestito,
il pantone per gli abiti delle testimoni, i biglietti del traghetto, la
gestione del gruppo musicale e della fotografa (entrambi da me
consigliati).
Io la ascolto divertita, la provoco con il mio tono
dissacrante e faccio finta di sottovalutare tutto l’ambaradan che c’è dietro ai
preparativi, immaginando invece il grande lavoro richiesto.
Ieri sera mi sono fermata a pensare che mancano appena 10
giorni al grande giorno. Che Giusy sta per realizzare il suo sogno, che sono
emozionata per lei e che, il giorno del matrimonio, potrei rovinarmi il trucco
dalle troppe lacrime versate.
Giusy si merita il meglio, è una di quelle amiche che amo
con un sentimento sincero, che mi completano, che mi ascolta senza giudicarmi,
che sa quando non voglio consigli, che sa quando non è aria, che mi fa ridere e
che ride con una sola espressione del mio viso, che in soli tre anni si è
radicata prepotentemente nella mia vita e non ne posso fare a meno, che come me
sa cosa vuol dire rimboccarsi le maniche e darsi da fare, che niente è perduto
e che sempre meglio dovrà arrivare.
Certo lei è una Papa boy mentre io sono più spirituale, a
lei piace mangiare e a me camminare, lei preferisce stare con i piedi per terra
quando io invece voglio volare.
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