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venerdì 29 marzo 2013

L’amica della sposa


Nonostante il mio sagittario mi descriva come un segno di fuoco (e per alcune cose mi rispecchia: tipo facilità nell’arrabbiarmi, prendere le cose di petto, mettere passione anche nell’allacciatura di una scarpa, essere un fiume in piena…) ho sempre pensato che sia l’acqua il mio segno distintivo, il mio habitat ideale…

Infatti è mentre nuoto, faccio la doccia o semplicemente lavo i piatti (no, non ho la lavastoviglie) che elaboro il maggior numero di pensieri o vengo raggiunta da massime ispirazioni.

E proprio ieri sera, mentre alle 23.40 lavavo le tazze della mattina precedente, mi sono fermata a pensare alla mia super amica e collega di blog Giusy che non aveva di meglio da fare che… sposarsi!

Come quasi tutte le sere, come due vere amanti, ci sentiamo durante il tragitto che dal lavoro mi porta a casa. Almeno un quarto d’ora, tutti i giorni. (qui sotto la foto che ho mi appare quando mi chiama... lei la odia, ed ha ragione!)




Una parentesi rigenerante che a me riempie di gioia e a lei la aiuta a convogliare le sue lamentele e i mille impegni (a sentire lei nessuno ha un’agenda più piena della sua), le preoccupazioni legate ai preparativi, gli “emboli” che rischiano di partirle… le prove del coro, le chiacchiere col prete, le bomboniere made in Sardegna, la guerra con i centimetri del vestito, il pantone per gli abiti delle testimoni, i biglietti del traghetto, la gestione del gruppo musicale e della fotografa (entrambi da me consigliati).   

Io la ascolto divertita, la provoco con il mio tono dissacrante e faccio finta di sottovalutare tutto l’ambaradan che c’è dietro ai preparativi, immaginando invece il grande lavoro richiesto.

Ieri sera mi sono fermata a pensare che mancano appena 10 giorni al grande giorno. Che Giusy sta per realizzare il suo sogno, che sono emozionata per lei e che, il giorno del matrimonio, potrei rovinarmi il trucco dalle troppe lacrime versate.

Giusy si merita il meglio, è una di quelle amiche che amo con un sentimento sincero, che mi completano, che mi ascolta senza giudicarmi, che sa quando non voglio consigli, che sa quando non è aria, che mi fa ridere e che ride con una sola espressione del mio viso, che in soli tre anni si è radicata prepotentemente nella mia vita e non ne posso fare a meno, che come me sa cosa vuol dire rimboccarsi le maniche e darsi da fare, che niente è perduto e che sempre meglio dovrà arrivare.

Certo lei è una Papa boy mentre io sono più spirituale, a lei piace mangiare e a me camminare, lei preferisce stare con i piedi per terra quando io invece voglio volare.

Stamani, mentre facevo la doccia, ho realizzato che io non mi sposerò e che, in fondo, va bene così... forse, ma forse, ma SI!

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